Noto una strana astensione dal commentare da parte di chi solitamente punta il dito sui dipendenti e sui sindacati. Quei dipendenti che a causa dei loro stipendi, e quei sindacati che a causa delle loro richieste fuori tempo e fuori luogo han portato altre famose realtà sul lastrico. Ecco, qui ci siamo allo stesso modo. Però ci sono i dipendenti che hanno un contratto triste tra i peggiori in circolazione che non ha salvato loro stessi e l'azienda per cui lavorano.
Scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, nemmeno per un giorno in tutta la vita
Le due fattispecie sono molto diverse. Qui la colpa è solo ed esclusivamente del management, esattamente come in New Livingston.
Non è che si punta il dito su dipendenti e sindacati a prescindere, giusto per scagliare qualche freccetta e scaricare le proprie frustrazioni.
Meridiana e Blue Panorama hanno un solo punto in comune: l'essere troppo piccole ed il non aver colto i cambiamenti del mercato dell'aviazione.
Manca proprio il nesso con i 3ad Meridiana cui ti riferisci in modo esplicito. Prima di tutto, nessuno ha mai sottaciuto le responsabilità del management IG, ed in subordine il personale BV - che io sappia, almeno - ha stipendi del tutto differenti rispetto a quelli IG.
Sembra un po' un messaggio buttato lì tanto per fare un po' di polemica.
Etiamsi omnes, ego non.
Esattamente, era una provocazione. So che ne vai ghiotto...
come dici tu, e come dicevo io, i contratti delle due realtà sono alquanto diversi. Da un lato che chi lavora a testa bassa sperando nella ripresa, dall'altro c'è chi fa caciara, piange e si dispera sui social sempre sperando nella ripresa. Il risultato però per entrambi è lo stesso. E mi pare che nessuno purtroppo possa decidere le sorti della propria azienda (in questo contesto nefasto per l'aviazione e per la nazione), zitto lavoratore o caciarone sindacalaro che sia.
Scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, nemmeno per un giorno in tutta la vita
Temo siano due cose del tutto diverse. In BV non hanno grandi alternative, o se ne vanno o restano. In IG gli è stato offerto di andare in I9, e hanno rifiutato, denunciando l'offerta come il più grande crimine commesso contro l'umanità.
Non avendo visto manifestazioni da circo equestre da parte dei dipendenti di BV, al contrario dei loro colleghi IG, direi che i primi hanno dimostrato più buon senso, nonostante quella che sembra essere una situazione parimenti tragica. Anzi, peggio, dato che loro non hanno un mecenate che ama buttare denaro nel cesso come gli altri.
Etiamsi omnes, ego non.
Vero ma bp come può avere accumulato tutti quei debiti, avendo una flotta di neanche 10 aerei e con rate leasing basse perché vecchi.....
ricordiamo che le rotte verso Cuba, dove hanno praticamente il monopolio, gli aerei risultano quasi sempre pieni a tappo, d'altra parte
i prezzi praticati, almeno in vendita diretta, non sono per niente bassi.....
Premesso che parliamo di sensazioni in assenza di numeri certi, direi che la vendita diretta sul lungo raggio è una netta minoranza ed incide il giusto. Sul charter i conti si fanno prima.Quello che può essere fuori controllo è la linea di corto per esempio.
Poi ricordiamoci che le spese fisse ci sono sempre, e che più hai problemi e debiti e più si alzano le spese. BP non è in crisi da pochi giorni ma da anni e anni...
Io credo di poter dire che ormai c'è un assioma certo ed inequivocabile, che per certi versi è uno schiaffo verso tutti i forumisti ed appassionati qui presenti: IN ITALIA NON E' POSSIBILE FARE TRASPORTO AEREO. O meglio, non tanto in Italia, ma più che altro per gli italiani. Mettiamocela via, torniamo a fare spaghetti, capi firmati e ad esibire rovine romane (finchè non si autodistruggono per l'incuria). L'aviazione lasciamola ad altri. Qui dentro ci sono tanti giovani speranzosi, ma soprattutto ci sono persone che hanno una certa età e le han viste da anni. Non c'è NESSUNA compagnia aerea che sia sopravvissuta negli ultimi 50 anni in questo paese. Sono tutte passate attraverso curatori fallimentari, tribunali, casse integrazioni, o ricapitalizzazioni pro bono.
Scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, nemmeno per un giorno in tutta la vita
Etiamsi omnes, ego non.
so che per te la gabanelli e' veleno, ma se hai due minuti, ti consiglio di guardarti l'intervista a brunello cucinelli, nel servizio sulla moncler di report.
qui dal minuto 47 piu' o meno.
a tutti i sostenitori della delocalizzazione delle imprese, invece, consiglio di guardarselo tutto.
scusate l'ot.
Ultima modifica di bombatutto; 24th November 2014 a 11: 46
Mi pare di capire che tutte le Aziende del trasporto aereo che erano nate come vettori leisure sul lungo raggio , appena hanno deciso di fare il salto ( della quaglia) sul corto -medio raggio, in una maniera o in un altra ci hanno lasciato le penne .
......Not in my backyard. (the Italian way for a good lifestyle)......
Il tuo problema, bombatutto, non è nella povertà delle fonti (praticamente sembra di capire che guardi solo la televisione e - forse - leggi la Gazzetta). E' proprio nell'afferrare i concetti.
Etiamsi omnes, ego non.
Infatti la Ferrero è in Francia, la Grimaldi che si è pappata la Minoan greca è di Montecarlo, gli armatori che puntano ad acquisire anche i traghetti francesi sono tutti dell Cayman, la Siemens ha investito a Genova credendo che ci fosse ancora la Repubblica marinara, Ansaldo Energia e Ansaldo Sts non sono mica delle eccellenze mondiali, ecc. Solo Aponte ha scelto come sede la Svizzera. Il male dell'Italia è che i discendenti dei grandi industriali, viziati e drogati, possono permettersi di giocare a monopoli sulla pelle di chi li ha resi ricchi, e in questo sono favoriti dalle banche e dalle istituzioni.
Solo una piccola replica, poi non interverrò più perché i battibecchi non mi piacciono e per di più siamo OT (eventualmente possiamo discuterne in privato). Io ho citato alcuni esempi di aziende di successo, proprio per far vedere che qualche imprenditore o dirigente in gamba c'é ancora, poi ho generalizzato un po' troppo ed ho sbagliato a dire "Il" male d'Italia anziché "Un" (basti pemsare alla mafia...). Però, se raramente i figli di grandi sportivi diventano grandi sportivi, i figli di grandi artisti raramente diventano grandi artisti, i figli di grandi scienziati raramente diventano grandi scienziati (mi viene in mente solo Irene Curie), i figli di grandi condottieri raramente diventano grandi condottieri e così via, anche i figli di grandi industriali non necessariamente hanno le capacità dei genitori. Questo ovviamente è comune a tutti i paesi a capitalismo sviluppato, che chi più e chi meno sono tutti in crisi. Secondo me è stata geniale la scelta dei cinesi di limitare il diritto all'eredità. Come promesso, non tornerò sul tema.
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